Che cosa è la Psicomotricità???
COSA E' LA PSICOMOTRICITA'?
PER CHI E' INDICATA?
COSA SI FA IN SALA DI PSICOMOTRICITA'?
Favorisce la creatività, lo sviluppo delle capacità di apprendimento e di comunicazione, facilitando una crescita armoniosa sul piano motorio, emotivo e cognitivo.
In sala di psicomotricità ogni bambino è adeguato ed accolto in tutta la sua personalità.
Lo psicomotricista accompagna e sostiene i bambini in questa esperienza ed è disponibile al dialogo coi genitori.
La psicomotricità si può dividere in DUE CATEGORIE:
Video 2018
Video 2017
- EDUCATIVA E PREVENTIVA
- DI AIUTO INDIVIDUALE
PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA
Nell'area gi gioco simbolico ci sono palline, corde, peluche, teli colorati e numenrosi grandi cubi e parallelepipedi di gommapiuma che possono essere usati nel rispetto della condivisione, per creare giochi immaginari o che ritraggono momenti della vita reale, dandosi così la possibilità di incarnare ruoli/emozioni/comportamenti differenti.
PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA
E' indicata per tutti i bambini e le bambine dai 6 mesi sino all'età di circa 7 anni.
L'attività di gioco psicomotorio è organizzata:
- per piccoli gruppi, omogenei per età dai 2 anni ai 7 anni circa, con cicli di 10/12 incontri
- gioco psicomotorio insieme ai genitori per bambini dai 6 ai 24 mesi
- anche per progetti rivolti ad asili nido e scuole dell'infanzia
PSICOMOTRICITA' DI AIUTO INDIVIDUALE
Sono percorsi indirizzati ai bambini con bisogni specifici:
- per piccoli gruppi, omogenei per età dai 2 anni ai 7 anni circa, con cicli di 10/12 incontri
- gioco psicomotorio insieme ai genitori per bambini dai 6 ai 24 mesi
- anche per progetti rivolti ad asili nido e scuole dell'infanzia
PSICOMOTRICITA' DI AIUTO INDIVIDUALE
Sono percorsi indirizzati ai bambini con bisogni specifici:
- bambini che stanno affrontando un particolare periodo faticoso
- bambini con ritardo psicomotorio
- bambini con disturbi della sfera comportamentale/relazionale
- bambini con disturbi della comunicazione o dell'apprendimento
- bambini con sindromi
- bambini con patologie neurologiche o senso/motorie
Grazie a questi percorsi caratterizzati da grande ascolto e attenzione individuale, i bambini possono superare disagi emotivi e relazionali, difficoltà a simbolizzare e difficoltà negli apprendimenti, armonizzare disturbi del comportamento o immaturità psico-fisiche.
Con la presa in carico del bambino sono previsti anche momenti d'incontro con i genitori, con la scuola, con gli altri operatori che si occupano di lui: sono momenti di scambio e confronto essenziali per garantire una presa in carico a tutto tondo grazie alla quale il bambino si sentirà accolto, sostenuto ed accompagnato in ogni momento della sua quotidianità.
GIOCO PSICOMOTORIO 6-12 MESI, 12-24 MESI
i bambini saranno liberi di giocare, esplorando la sala di psicomotricità, sperimentando il proprio corpo alla scoperta del piacere di movimento; grazie ai consigli fisioterapici e psicomotori il genitore sarà in grado di osservare e accompagnare il gioco del proprio bambino, stimolandone la naturale e fisiologica evoluzione seguendo le varie fasi delle tappe di movimento (dalla rotolata, alla strisciata, alla gattonata, alla posizione seduta, ai primi equilibri in piedi); il tutto in un ambiente di sicurezza, di fiducia, di rispetto dei tempi, dei bisogni, del piacere di ogni bambino, in compagnia di altri bimbi per ampliare le capacità di relazione e condivisione di giochi e materiale.
i bambini saranno liberi di giocare, esplorando la sala di psicomotricità, sperimentando il proprio corpo alla scoperta del piacere di movimento; grazie ai consigli fisioterapici e psicomotori il genitore sarà in grado di osservare e accompagnare il gioco del proprio bambino, stimolandone la naturale e fisiologica evoluzione seguendo le varie fasi delle tappe di movimento (dalla rotolata, alla strisciata, alla gattonata, alla posizione seduta, ai primi equilibri in piedi); il tutto in un ambiente di sicurezza, di fiducia, di rispetto dei tempi, dei bisogni, del piacere di ogni bambino, in compagnia di altri bimbi per ampliare le capacità di relazione e condivisione di giochi e materiale.
COSA SI FA IN SALA DI PSICOMOTRICITA'
Ogni incontro (della durata di 50 minuti) si apre con un breve rituale iniziale caratterizzato dai saluti, dal libero dialogo e dal creare assieme i patti per potere giocare in sicurezza e nel rispetto reciproco: in questa routine i bambini riconoscono la stabilità del ritmo che ogni incontro propone.
Si passa poi al tempo del gioco vero e proprio, tempo in cui ogni bambino può scegliere spontaneamente come giocare, sarà poi ruolo della psicomotricista saper osservare il gioco portato (senso-motorio o simbolico) per leggerne il bisogno implicito e di conseguenza saper dare evoluzione educativa/terapeutica.
Ogni incontro (della durata di 50 minuti) si apre con un breve rituale iniziale caratterizzato dai saluti, dal libero dialogo e dal creare assieme i patti per potere giocare in sicurezza e nel rispetto reciproco: in questa routine i bambini riconoscono la stabilità del ritmo che ogni incontro propone.
Si passa poi al tempo del gioco vero e proprio, tempo in cui ogni bambino può scegliere spontaneamente come giocare, sarà poi ruolo della psicomotricista saper osservare il gioco portato (senso-motorio o simbolico) per leggerne il bisogno implicito e di conseguenza saper dare evoluzione educativa/terapeutica.
Terminato il tempo dei giochi, gli ultimi 10 minuti sono dedicati alla lettura di una storia e alle rappresentazioni.
I libri da narrare sono scelti ad hoc dalla psicomotricista in base ai giochi che i bambini hanno fatto in sala: in questo modo, grazie ai personaggi della storia possono ritrovarsi nei racconti e possono rivivere le emozioni e le azioni giocate con il corpo, attivandosi però ad un livello verbale/cognitivo.
Il momento delle rappresentazioni invece è dedicato alla manualità fine ed espressività plastica: i bambini sono liberi di scegliere tra disegno, costruzione coi legnetti o manipolazione della plastilina e sono liberi di creare quello che vogliono (liberi nella scelta del materiale ma anche liberi da ogni forma di giudizio sulla rappresentazione). Anche questo è un momento importante per affermarsi e sentire crescere la struttura della propria identità e della adeguatezza della propria natura.
I libri da narrare sono scelti ad hoc dalla psicomotricista in base ai giochi che i bambini hanno fatto in sala: in questo modo, grazie ai personaggi della storia possono ritrovarsi nei racconti e possono rivivere le emozioni e le azioni giocate con il corpo, attivandosi però ad un livello verbale/cognitivo.
Il momento delle rappresentazioni invece è dedicato alla manualità fine ed espressività plastica: i bambini sono liberi di scegliere tra disegno, costruzione coi legnetti o manipolazione della plastilina e sono liberi di creare quello che vogliono (liberi nella scelta del materiale ma anche liberi da ogni forma di giudizio sulla rappresentazione). Anche questo è un momento importante per affermarsi e sentire crescere la struttura della propria identità e della adeguatezza della propria natura.
LA SALA DI PSICOMOTRICITA'
La sala di psicomotricità ha un setting ben definito:
- un'area dedicata al gioco sensomotorio
- un'area dedicata al gioco simbolico
Nell'area sensomotoria ci sono materassi, cuscinoni, la spalliera, lo specchio, lo scivolo di legno, il tunnel, la grande palla psicomotoria: la sperimentazione libera di questi differenti materiali favorisce la ricerca di equilibri e disequilibri e di altre esperienze di movimento e percezione che rafforzano l'agilità, la coordinazione, il tono muscolare, ma soprattutto un grande senso di fiducia in sé, la consapevolezza dei propri confini corporei, in relazione allo spazio ed alle persone, il superamento di rigidità e paure nel piacere di sentirsi sempre più “unità di mente, corpo, emozione”.
La disposizione del materiale rimane all'incirca sempre uguale per dare modo ai bambini di sperimentare e consolidare gli schemi motori dell'arrampicarsi, scivolare, scavalcare, camminare , saltare, strisciare, rotolare, spingere.
Nell'area gi gioco simbolico ci sono palline, corde, peluche, teli colorati e numenrosi grandi cubi e parallelepipedi di gommapiuma che possono essere usati nel rispetto della condivisione, per creare giochi immaginari o che ritraggono momenti della vita reale, dandosi così la possibilità di incarnare ruoli/emozioni/comportamenti differenti.
Il gioco simbolico arriva generalmente verso i tre anni e apre il bambino all'azione , al pensiero e al linguaggio.
La disponibilità della psicomotricista favorisce l'emergere di giochi simbolici in via del tutto spontanea, il che aiuta il bambino a vivere in piacevole forma giocosa tante situazioni della vita reale che potrebbero risultare impegnative per la sua crescita, riuscendole ad elaborare, traendone così sicurezza.
Video 2018
Video 2017