Passa ai contenuti principali

PSICOMOTRICITA'

Che cosa è la Psicomotricità??? 




IN QUESTA PAGINA TROVERAI:
COSA E' LA PSICOMOTRICITA'?
PER CHI E' INDICATA?
COSA SI FA IN SALA DI PSICOMOTRICITA'?

La psicomotricità secondo la pratica Aucouturier è un'attività di gioco che si pone come obiettivo quello di accompagnare la naturale crescita del bambino, favorendone la spontaneità, l'ascolto di sé come individuo e la fiducia in sé stesso e nel proprio corpo.
Favorisce la creatività, lo sviluppo delle capacità di apprendimento e di comunicazione, facilitando una crescita armoniosa sul piano motorio, emotivo e cognitivo.
In sala di psicomotricità ogni bambino è adeguato ed accolto in tutta la sua personalità.
Lo psicomotricista accompagna e sostiene i bambini in questa esperienza ed è disponibile al dialogo coi genitori. 

La psicomotricità si può dividere in DUE CATEGORIE:
- EDUCATIVA E PREVENTIVA 
- DI AIUTO INDIVIDUALE 


PSICOMOTRICITA' EDUCATIVA E PREVENTIVA
E' indicata per tutti i bambini e le bambine dai 6 mesi sino all'età di circa 7 anni.
L'attività di gioco psicomotorio è organizzata:
- per piccoli gruppi, omogenei per età dai 2 anni ai 7 anni circa, con cicli di 10/12 incontri
- gioco psicomotorio insieme ai genitori per bambini dai 6 ai 24 mesi
- anche per progetti rivolti ad asili nido e scuole dell'infanzia

PSICOMOTRICITA' DI AIUTO INDIVIDUALE
Sono percorsi indirizzati ai bambini con bisogni specifici: 
- bambini che stanno affrontando un particolare periodo faticoso
- bambini con ritardo psicomotorio
- bambini con disturbi della sfera comportamentale/relazionale
- bambini con disturbi della comunicazione o dell'apprendimento
- bambini con sindromi
- bambini con patologie neurologiche o senso/motorie
Grazie a questi percorsi caratterizzati da grande ascolto e attenzione individuale, i bambini possono superare disagi emotivi e relazionali, difficoltà a simbolizzare e difficoltà negli apprendimenti, armonizzare disturbi del comportamento o immaturità psico-fisiche.
Con la presa in carico del bambino sono previsti anche momenti d'incontro con i genitori, con la scuola, con gli altri operatori che si occupano di lui: sono momenti di scambio e confronto essenziali per garantire una presa in carico a tutto tondo grazie alla quale il bambino si sentirà accolto, sostenuto ed accompagnato in ogni momento della sua quotidianità.

GIOCO PSICOMOTORIO 6-12 MESI, 12-24 MESI
i bambini saranno liberi di giocare, esplorando la sala di psicomotricità, sperimentando il proprio corpo alla scoperta del piacere di movimento; grazie ai consigli fisioterapici e psicomotori il genitore sarà in grado di osservare e accompagnare il gioco del proprio bambino, stimolandone la naturale e fisiologica evoluzione seguendo le varie fasi delle tappe di movimento (dalla rotolata, alla strisciata, alla gattonata, alla posizione seduta, ai primi equilibri in piedi); il tutto in un ambiente di sicurezza, di fiducia, di rispetto dei tempi, dei bisogni, del piacere di ogni bambino, in compagnia di altri bimbi per ampliare le capacità di relazione e condivisione di giochi e materiale.


COSA SI FA IN SALA DI PSICOMOTRICITA'
Ogni incontro (della durata di 50 minuti) si apre con un breve rituale iniziale caratterizzato dai saluti, dal libero dialogo e dal creare assieme i patti per potere giocare in sicurezza e nel rispetto reciproco: in questa routine i bambini riconoscono la stabilità del ritmo che ogni incontro propone.

Si passa poi al tempo del gioco vero e proprio, tempo in cui ogni bambino può scegliere spontaneamente come giocare, sarà poi ruolo della psicomotricista saper osservare il gioco portato (senso-motorio o simbolico) per leggerne il bisogno implicito e di conseguenza saper dare evoluzione educativa/terapeutica. 

Terminato il tempo dei giochi, gli ultimi 10 minuti sono dedicati alla lettura di una storia e alle rappresentazioni.
I libri da narrare sono scelti ad hoc dalla psicomotricista in base ai giochi che i bambini hanno fatto in sala: in questo modo, grazie ai personaggi della storia possono ritrovarsi nei racconti e possono rivivere le emozioni e le azioni giocate con il corpo, attivandosi però ad un livello verbale/cognitivo.

Il momento delle rappresentazioni invece è dedicato alla manualità fine ed espressività plastica: i bambini sono liberi di scegliere tra disegno, costruzione coi legnetti o manipolazione della plastilina e sono liberi di creare quello che vogliono (liberi nella scelta del materiale ma anche liberi da ogni forma di giudizio sulla rappresentazione). Anche questo è un momento importante per affermarsi e sentire crescere la struttura della propria identità e della adeguatezza della propria natura.

LA SALA DI PSICOMOTRICITA'
La sala di psicomotricità ha un setting ben definito:
- un'area dedicata al gioco sensomotorio 
- un'area dedicata al gioco simbolico

Nell'area sensomotoria ci sono materassi, cuscinoni, la spalliera, lo specchio, lo scivolo di legno, il tunnel, la grande palla psicomotoria: la sperimentazione libera di questi differenti materiali favorisce la ricerca di equilibri e disequilibri e di altre esperienze di movimento e percezione che rafforzano l'agilità, la coordinazione, il tono muscolare, ma soprattutto un grande senso di fiducia in sé, la consapevolezza dei propri confini corporei, in relazione allo spazio ed alle persone, il superamento di rigidità e paure nel piacere di sentirsi sempre più “unità di mente, corpo, emozione”. 
La disposizione del materiale rimane all'incirca sempre uguale per dare modo ai bambini di sperimentare e consolidare gli schemi motori dell'arrampicarsi, scivolare, scavalcare, camminare , saltare, strisciare, rotolare, spingere. 

Nell'area gi gioco simbolico ci sono palline, corde, peluche, teli colorati e numenrosi grandi cubi e parallelepipedi di gommapiuma che possono essere usati nel rispetto della condivisione, per creare giochi immaginari o che ritraggono momenti della vita reale, dandosi così la possibilità di incarnare ruoli/emozioni/comportamenti differenti.
Il gioco simbolico arriva generalmente verso i tre anni e apre il bambino all'azione , al pensiero e al linguaggio. 
La disponibilità della psicomotricista favorisce l'emergere di giochi simbolici in via del tutto spontanea, il che aiuta il bambino a vivere in piacevole forma giocosa tante situazioni della vita reale che potrebbero risultare impegnative per la sua crescita, riuscendole ad elaborare, traendone così sicurezza.





Video 2018



Video 2017



Post popolari in questo blog

RIFLESSI NEONATALI: COSA SONO E A COSA SERVONO?

Il neonato possiede, alla nascita, dei riflessi detti “arcaici” che possiamo osservare con facilità. Tra questi riflessi il più conosciuto è quello della suzione, ma ne esistono anche molti altri, per esempio startle (o di Moro), rooting, Babkin e Babinski. Scopriamo insieme i più importanti riflessi arcaici del neonato e qual è la loro funzione nello sviluppo infantile. Quando un bambino nasce necessita di uno stadio intermedio tra l’accoglienza del grembo materno e la sopravvivenza nel mondo esterno. La natura ha dotato i neonati di una serie di riflessi, detti neonatali, primari o arcaici, che permettono al neonato di sopravvivere, adattandosi progressivamente alle richieste dell’ambiente. I riflessi innati neonatali sono una serie di automatismi del corpo e degli arti che accompagnano il bambino nei primi mesi di vita, permettendo di rispondere prontamente alle sollecitazioni esterne, ma lasceranno il posto, entro il primo anno di età, a schemi di comportamento sempre più maturi e

E se le gambette sono storte?

Tuo figlio di pochi mesi ha le gambe storte e ti stai chiedendo se si raddrizzaranno? Non ti preoccupare, non sei il solo! Una delle preoccupazioni maggiori dei genitori di bimbi al di sotto dell' età prescolare è proprio questa! Infatti sin dalla nascita un genitore attento, noterà che le gambe del proprio neonato sono leggermente piegate come per disegnare una O e questo è assolutamente normale e fisiologico ( VARISMO NEONATALE ). Durante la crescita e le varie fasi delle conquiste motorie (strisciare, gattonare, camminare, correre), i muscoli si rafforzeranno ed allora si osserveranno vari cambiamenti, sino alla normalizzazione. Dalla nascita all'anno le gambe andranno via via da una angolazione VARA ad una apparentemente NEUTRA; poi dal secondo anno ai 4 anni circa ci sarà una tendenza alle ginocchia in posizione VALGA ( VALGISMO INFANTILE , le famose gambe a X!!!). Passato questo periodo verso i 6 anni le gambe dei vostri bimbi avranno finalmente raggiunto una

Esercizi per il pavimento pelvico: prepararsi al parto e recupero post parto.

Oggi voglio condividere con voi questo articolo scritto da un'ostetrica che ormai seguo da tempo on line, Ostetrica Sara Notarantonio (la trovate sia su Facebook che in giro per vari siti che si occupano di gravidanza e puerperio). Ritengo che la conoscenza e la buona armonia con il proprio pavimento pelvico siano di estrema importanza nella vita di ogni donna e soprattutto durante la gravidanza e il post parto, epoche della vita in cui questa muscolatura perineale gioca un ruolo fondamentale nella salute della donna. Per questo è importante conoscere il perineo: sapere dove è, a cosa serve, come funziona, come si allena e come si rilassa.  Buona lettura e buona pratica. Esercizi per il pavimento pelvico per il parto e post parto Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli (che quasi sempre non sappiamo di avere) di fondamentale importanza per il parto e per il post parto e che andrebbero adeguatamente esercitati. Per localizzarlo in modo molto semplicistico, i