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RIFLESSI NEONATALI: COSA SONO E A COSA SERVONO?


Il neonato possiede, alla nascita, dei riflessi detti “arcaici” che possiamo osservare con facilità. Tra questi riflessi il più conosciuto è quello della suzione, ma ne esistono anche molti altri, per esempio startle (o di Moro), rooting, Babkin e Babinski.

Scopriamo insieme i più importanti riflessi arcaici del neonato e qual è la loro funzione nello sviluppo infantile.
Quando un bambino nasce necessita di uno stadio intermedio tra l’accoglienza del grembo materno e la sopravvivenza nel mondo esterno. La natura ha dotato i neonati di una serie di riflessi, detti neonatali, primari o arcaici, che permettono al neonato di sopravvivere, adattandosi progressivamente alle richieste dell’ambiente.
I riflessi innati neonatali sono una serie di automatismi del corpo e degli arti che accompagnano il bambino nei primi mesi di vita, permettendo di rispondere prontamente alle sollecitazioni esterne, ma lasceranno il posto, entro il primo anno di età, a schemi di comportamento sempre più maturi e volontari.



La differenza tra riflesso e comportamento

I riflessi primari neonatali innati sono dei movimenti involontari. 
Alcuni riflessi sono assolutamente spontanei, per esempio il riflesso di deglutizione, altri invece vengono attivati da alcune sollecitazioni esterne, per esempio il riflesso di prensione: basta sfiorare la manina di un neonato affinché lui la stringa subito forte.


I RIFLESSI INNATI DEL NEONATO – La presenza dei riflessi innati permette al pediatra di stabilire la salute generale del neonato, questi riflessi sono infatti detti anche “competenze motorie”. Questi riflessi scompaiono tra il sesto e il dodicesimo mese di età: la loro presenza, come anche la loro persistenza, fornisce indicazioni preziose sullo sviluppo psicomotorio infantile.


RIFLESSI INVOLONTARI – I riflessi neonatali scompaiono progressivamente, ma anche nell’adulto si può osservare la presenza di riflessi, che sono movimenti spontanei e rapidi, che non coinvolgono i centri più alti di pensiero: per esempio, la mano che si ritira da oggetti che scottano o pungono, oppure il riflesso rotuleo.

Il COMPORTAMENTO richiede sempre invece volontarietà: un comportamento è una azione complessa che richiede l’intervento dei centri più alti del sistema nervoso e può essere conscio o inconscio, volontario e involontario e dipende in buona misura dall’adattamento e dalla relazione che il soggetto ha avuto con l’ambiente in cui vive.





Riflesso di suzione

SUZIONE – Tra i riflessi più primitivi possiamo annoverare il riflesso di suzione, che insieme al riflesso di respirazione e deglutizione permette al neonato la sopravvivenza.




Riflesso di prensione, palmare o plantare
PRENSIONE – Se sfioriamo con un dito o un oggetto il palmo della mano di un neonato, vedremo immediatamente che il bambino reagirà chiedendo automaticamente il pugno con forza tenendosi stretto al dito. Lo stesso avviene con le dita dei piedini. Questo riflesso, detto di prensione o presa, sarà involontario per le prime 8 settimane, poi gradualmente lascerà spazio a un movimento di controllo delle mani sempre più volontario.




Il riflesso di Moro (Startle)

STARTLE – Il riflesso di Moro o Startle prende il nome dal suo primo descrittore, Ernst Moro. Questo riflesso neonatale si manifesta come reazione di soprassalto causato da stimoli quali un rumore forte, che si manifesta con apertura improvvisa delle braccia del neonato in posizione supina. Il neonato, in caso di movimento brusco o rumore forte e improvviso sobbalza estendendo le braccia e allargando mani e dita. È presente in tutti i neonati ad eccezione di quelli affetti da Trisomia 21 (Sindrome di Down). Normalmente il neonato perde il riflesso di Moro entro il sesto mese di vita.




Riflesso dei punti cardinali o di Epstein (Rooting)
ROOTING – Associato al riflesso di suzione, se stimolato sulla guancia il neonato volta la testa verso la parte stimolata, apre la bocca, mette fuori la lingua pronto alla suzione.




Riflesso palmo-mentoniero di Babkin

MANO ALLA BOCCA – Se si applica pressione ai palmi di entrambe le mani si assiste a contrazione del mento, se invece si stimola un solo palmo il neonato che reagisce con riflesso di Babkin porterà il pugno alla bocca. Questo riflesso permette di valutare la capacità di autoconsolazione del neonato: più il neonato ha attivo questo riflesso più sarà un neonato facilmente gestibile.




Riflesso di raddrizzamento e deambulazione automatica

RADDRIZZAMENTO E DEAMBULAZIONE AUTOMATICA – Se si sostiene verticalmente il neonato facendo appoggiare le piante dei piedi su un piano, si manifesterà un riflesso di estensione e raddrizzamento delle gambe e del tronco. Inclinando il neonato in avanti e mantenendo l’appoggio il neonato manifesterà una sorta di “marcia automatica”, con flessione ed estensione delle gambe, come se camminasse. Questo riflesso scompare tra i 2 e i 3 mesi.




Riflesso tonico asimmetrico del collo (RTCA)
TONICO ASIMMETRICO DEL COLLO – Se il bambino si trova in posizione supina e gli viene ruotata la testa da un lato, automaticamente distenderà lo stesso arto superiore e fletterà quello opposto. Questo riflesso permette al neonato di non rotolare ed è la base per l’attivazione incrociata di arti superiori e inferiori, base della posizione a carponi e successivo gattonamento.




Riflesso di Babinski

BABINSKI – Se si stimola la pianta del piede quando il bambino è sdraiato e rilassato, le sue dita si distendono, alzando l’alluce. Questo riflesso scompare tra i 9 e i 12 mesi.




Riflesso di Galant

GALANT – Il riflesso spinale di Galant viene chiamato anche “riflesso della colonna vertebrale”. Questo riflesso si manifesta quando stimolando il dorso si produce incurvamento omolaterale del tronco. Questo riflesso permette di valutare una eventuale paralisi dei nervi anche a livello cerebrale.







FONTI: http://blog.bimbonaturale.org/i-riflessi-arcaici-dei-neonati-quali-sono-e-a-cosa-servono/
             https://youtu.be/Wu5k4_uRcqI

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